LA PARTE PIÙ’ ROMANTICA E “SOCIAL” DELLO SNEAKERS GAME RISCHIA DI DIVENTARE OBSOLETA (ED INUTILE)…

La pandemia di Coronavirus ha cambiato quasi tutto, anche nell’acquisto delle sneakers. Fino a poco tempo fa la distribuzione di un nuovo modello in edizione limitata era affidata soprattutto agli store fisici, oggi questi eventi sono inesistenti per via del caos logistico generato dall’emergenza sanitaria del covid-19. Ma già prima, le occasionali esplosioni di violenza durante i campout avevano fatto riflettere molti. Così, si è accelerato lo spostamento verso il web. E per le edizioni limitate la battaglia per aggiudicarsi un paio di scarpe si svolge su piattaforme virtuali. E siccome “tutto ciò che è su internet può essere hackerato”, il mercato delle sneaker non fa eccezione in alcun modo: benvenuti nel regno dei bot.

BOT: COSA SONO, QUANTO COSTANO

Un bot è un sistema di applicazioni e servizi online che permettono di svolgere automaticamente azioni come l’inserimento di nome, cognome e indirizzo e il relativo acquisto di un prodotto con carta di credito. Alcuni bot fanno poi uso di server proxy per rendere possibile l’esecuzione di infiniti processi simili in pochissimo tempo, cosicché il bot
può effettuare acquisti multipli fingendosi situato in diversi indirizzi su territorio nazionale, senza essere bannato dal sito di vendita per i troppi tentativi di accesso.
Questi sistemi automatizzati, esistenti già da decenni per altri scopi e riconvertiti, hanno reso impossibile per un appassionato qualsiasi l’acquisto di un paio di sneakers in edizione limitata, anche solo mediamente ricercate: già, la verità è che le possibilità di successo senza un bot sono oggi vicine allo zero. E questa percentuale di successo così bassa unita alla domanda altissima provoca un inevitabile aumento dei prezzi. La domanda di bot si è dunque molto alzata negli ultimi anni, ma anche i bot stessi devono per forza di cose essere “a tiratura limitata”: milioni di bot che cercano di effettuare contemporaneamente lo stesso acquisto non garantirebbero alcuna certezza a chi li usa. Dunque, anche in questo caso la legge della domanda e dell’offerta rende gli sneakerhead disposti a pagare oro anche solo per un vantaggio in piú per riuscire ad acquistare online con più sicurezza, anche se in nessun caso un bot può garantire la certezza assoluta. I nuovi bot vengono aggiornati costantemente perché il negozio online fa lo stesso con il suo sito per contrastarli: ad esempio, è sempre piú frequente che ci vengano chiesti codici aggiuntivi quando completiamo acquisti online.
Questo tira e molla porterà prima o poi alla vittoria da parte di uno dei due competitor, il sito del negozio online o il bot stesso. Nel caso in cui il bot non avesse la meglio, il crollo del prezzo di quest’ultimo sarebbe inevitabile. Ecco spiegato perché non sono molti ad investire alte somme di denaro per i bot, che arrivano a costare 3000 (Ganesh Bot) o 4000 euro (Cybersole Bot). Per escludere dalla competizione i bot, inoltre, sia adidas che Nike hanno rilasciato app personali per la vendita di nuove sneaker: le app aggiungono nuovi livelli di sicurezza, come domande non risolvibili in alcun modo se non grazie alla comprensione umana.

IL MERCATO NERO DEI BOT

C’è un mercato nero per qualsiasi cosa, anche per i Bot. Alcuni privati, infatti, vendono bot di seconda mano, oppure versioni craccate a prezzi spesso molto bassi. Spesso però dentro questi programmi si nasconde una truffa: la più classica è un semplice software-trojan all’interno del programma, che salva i dati della carta di credito immessa e può quindi compiere addebiti fraudolenti sul conto del proprietario. Di gran lunga migliori le versioni semplicemente gratuite: autodidatti possono programmare i bot e caricarli su piattaforme come GitHub, come programmi open source.

CONVIENE DAVVERO?

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