Nei primi anni Novanta, Reebok aveva al suo interno una divisione chiamata Reebok Advanced Concepts (RAC) che si occupava, com’è facile intuire dal titolo, di ricerca e sviluppo, o sarebbe meglio dire: di tentare strade inesplorate.
Nel 1993 faceva parte di quel team anche Steven Smith, giovane designer appena trentenne che si era già costruito un curriculum di tutto rispetto: per New Balance aveva disegnato 574, 996, 997 e 1500 (!!!), per Adidas le magnifiche Torsion Artillery. Arrivare a Reebok nei primi anni Novanta significava arrivare all’apice del mondo sneakers di quel periodo: a quei tempi infatti il marchio di origine inglese competeva ad armi pari con i colossi Nike (in pieno periodo Jordan) e Adidas, e stava scalando posizioni su posizioni anche sul mercato americano grazie al successo delle Pump, nate qualche anno prima (nel 1989, per la precisione) da un disegno di Paul Lichtfeld.

Nel RAC di Reebok Steven Smith trovò il fertilizzante giusto per coltivare le sue idee, grazie all’appoggio incondizionato dell’allora presidente Paul Fireman e alla collaborazione dello stesso Lichtfeld. Insieme, Paul e Steven trovarono il modo di inserire una piccola pompa (ispirata a quelle usate per rigonfiare al volo le camere d’aria delle mountain bike in caso di emergenza) all’interno di quell’assurdo paio di scarpe con l’intersuola nettamente divisa in due parti che Steven aveva disegnato qualche mese prima.

Il progetto prese poi forma – curiosamente – seguendo l’esperienza precedente del designer americano: Steven infatti è sempre stato un appassionato di New Balance, e si ispirò a un modello storico della casa della “N”, le Super Comp, dalle quali prese l’idea della particolare lavorazione del pannello di rinforzo sul toebox e soprattutto i colori shock. In una lunga intervista rilasciata alla rivista specializzata americana Sole Collector, Smith ha raccontato come il marketing di Reebok gli abbia praticamente imposto di inserire in produzione anche una colorazione più sobria di quella storica rossa e gialla, vestita di una più classica combinazione di grigio e blu navy e di come – sorprendentemente – sia stata proprio la versione più squillante, chiamata Citron o Hyper Green a seconda dell’occasione, a vendere meglio.
Oggi quella meravigliosa colorazione originale è tornata sugli scaffali, per la gioia degli appassionati.