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Nike Air Force 1 “Dirty Triple White”: lo sporco è il nuovo pulito

Se sei un frequentatore notturno di Vinted o Depop, sai di cosa parliamo: una Air Force 1 bianca, descritta come “indossata solo una volta”, ma con pieghe profonde sulla punta, qualche graffio sull’intersuola e una patina che racconta più storie di quante ne ammetta il venditore. Ora immagina se quella scarpa non fosse davvero usata, ma progettata per sembrare così. Ecco la nuova provocazione di Nike: la Air Force 1 “Dirty Triple White”.

L’apparenza (trasandata) inganna

In un’epoca in cui il vintage è diventato sinonimo di autenticità, Nike ribalta il concetto di “nuovo di zecca” con una sneaker che sembra uscita da un mercatino dell’usato — ma con la qualità e i dettagli di fabbrica intatti. La Dirty Triple White è, in sostanza, una classica AF1 Triple White degli anni ’80 invecchiata intenzionalmente: la pelle è pre-ingiallita, i bordi sono graffiati, le cuciture sullo Swoosh sembrano staccarsi e persino il badge sul tallone porta i segni di un utilizzo intenso. Come ciliegina sullo stile lived-in, un badge in metallo dal look ossidato chiude il design con una punta grunge.

Un restyling “dirty” che si pulisce da solo

E qui viene il colpo di scena: la sporcizia è solo una facciata. Tutto il look trasandato è il frutto di un rivestimento applicato sulla sneaker, che si consuma gradualmente con l’uso, lasciando emergere una versione sempre più pulita e lucida della scarpa. Una sorta di restauro al contrario, dove il tempo — e ogni passo — agisce come un atto di purificazione.

E per chi non ha pazienza di aspettare che la sneaker si “autopulisca” naturalmente, Nike fornisce nella confezione uno spazzolino da denti e un tubetto di dentifricio brandizzato. Ironia? Forse. Ma anche un invito a scegliere come e quanto trasformare la propria sneaker.

Il fascino del falso vissuto

L’idea non è del tutto nuova: Balenciaga ha già scioccato il pubblico con le sue Paris Sneakers distrutte, mentre New Balance e Puma hanno recentemente esplorato lo stesso territorio con le loro versioni “used”. Ma Nike va oltre: qui lo sporco non è un punto di arrivo, è una partenza. La Dirty Triple White vive una metamorfosi inversa, da logora a fresca, creando un legame personale con chi le indossa, un passo alla volta.