
La Nike Air Force 1 Low Futura FLOM LXX non è una semplice release, ma un oggetto celebrativo che intreccia arte, cultura sneaker e memoria storica. Un progetto che nasce per rendere omaggio a Futura, figura chiave del graffiti writing e del design contemporaneo, in occasione dei suoi 70 anni.

Futura, Nike e un legame leggendario
Il rapporto tra Futura e Nike affonda le radici nei primi anni 2000, quando l’artista firmò una delle sneaker più rare e desiderate di sempre: la Dunk High FLOM, acronimo di “For Love Or Money”. Quel progetto è diventato un vero grail per collezionisti e ha contribuito a definire il concetto stesso di sneaker come oggetto culturale.
La nuova FLOM LXX riprende quello spirito e lo trasferisce su una silhouette iconica come la Air Force 1 Low, scelta non a caso per il suo ruolo centrale nella cultura street dagli anni ’80 a oggi.

Design ricco di simboli
La sneaker presenta una combinazione di materiali e dettagli fortemente simbolici. La base è caratterizzata da grafiche ispirate al concetto di valore e scambio, mentre gli overlay in tonalità verde oliva e il lining interno in raso rosa richiamano il linguaggio visivo tipico di Futura. Sul tallone compare la sigla LXX, riferimento diretto ai 70 anni dell’artista, mentre dettagli come la numerazione individuale e i lacci con effetto pittorico rafforzano il legame con il mondo dell’arte.
Ogni elemento è pensato per raccontare una storia, più che per seguire una tendenza.

Una release fuori dalle regole
Prodotta in soli 70 paia, la Air Force 1 Low Futura FLOM LXX è una sneaker concepita principalmente come pezzo celebrativo. Nata come progetto friends and family, mantiene un’aura quasi rituale, lontana dalle logiche classiche del mercato. Alcune paia saranno assegnate tramite iniziative speciali dedicate ai fan, rendendo la distribuzione ancora più simbolica che commerciale.

Un oggetto di cultura, prima che di hype
La FLOM LXX non punta alla visibilità di massa né al classico ciclo dell’hype. È una sneaker che vive di significato, pensata per celebrare una carriera e un impatto culturale che va oltre il prodotto. Un promemoria di quando le collaborazioni non servivano a riempire scaffali, ma a lasciare un segno.