Le Air Jordan 40 Dusty Rose sono, senza esitazioni, le sneaker rosa più iconiche del 2025. Jordan Brand ha trovato l’equilibrio perfetto tra innovazione tecnica e stile dirompente: una scarpa da basket all’avanguardia che diventa, nello stesso tempo, un oggetto di culto per le strade e per la moda.
Quarant’anni di rivoluzione, un nuovo capitolo
Lanciata a luglio per celebrare quattro decenni di storia, la Air Jordan 40 ha debuttato con la colorway The Classic, bianca e pulita. La nuova Dusty Rose porta la saga oltre il parquet: la silhouette mantiene l’anima da prestazione d’élite, ma il rosa cipriato la trasforma in un simbolo estetico e culturale. Dopo 40 anni, il marchio che ha ridefinito lo sport e la cultura pop non smette di innovare — e osa farlo con una tonalità che parla di forza e raffinatezza.
La Jordan più avanzata di sempre
Le Dusty Rose non vivono solo di estetica. Sono infatti le prime Nike in assoluto a combinare ZoomX e Zoom Strobel nella suola: un’ammortizzazione senza precedenti, capace di offrire energia esplosiva e comfort totale. Perfette per chi domina sul parquet, ma anche per chi cerca una sneaker versatile da indossare tutto il giorno.
Materiali premium, stile ibrido
La tomaia alterna pelle di lusso, vernice lucida e texture testurizzate, fondendo sartorialità e sportività in un’unica dichiarazione di stile. Una scarpa pensata tanto per una gara allo United Center quanto per sfilare tra i flash della Fashion Week di Parigi.
Dusty Rose: una tonalità di potere
Il cuore di questa release è il colore. Dusty Rose non è un rosa infantile né un tono acceso: è una sfumatura sofisticata, a metà tra cipria e floreale, che riesce a essere delicata e potente allo stesso tempo. In un panorama dominato da bianchi e neri, Jordan Brand scommette sul rosa come nuova frontiera del design maschile — e vince.
Una sneaker che trascende le mode
Le Air Jordan 40 Dusty Rose sono più che una calzatura. Sono il simbolo di un passato glorioso, un presente innovativo e un futuro ancora tutto da scrivere. Un modello che consacra il rosa come colore di autorità e raffinatezza, dimostrando che lo stile non è una questione di genere, ma di visione.