Nel mondo delle sneaker, le storie migliori sono spesso quelle dimenticate. Poi ci pensa qualcuno con il gusto giusto — come Bode — a rispolverarle dagli archivi e riportarle in scena con un’eleganza che parla al presente. È il caso delle Nike Astrograbber, silhouette leggendaria del 1974 firmata da Bill Bowerman, co-fondatore del brand, e tra le prime calzature da football americano ad adottare la rivoluzionaria suola waffle.
La loro prima ricomparsa — lo scorso autunno, grazie a Emily Bode Aujla — ha fatto il botto: vendute in pochi secondi, diventate oggetto da collezione, rilanciate poi in nuove colorazioni limitate all’inizio del 2025. Ma ora, finalmente, le Astrograbber tornano con un rilancio ufficiale non collaborativo, e promettono di restare. Niente hype passeggero: solo una scarpa ben fatta, pensata per durare.
Due nuovi colori, un solo spirito
Le nuove Astrograbber “Aluminum” e “Soft Yellow” portano con sé un’estetica sussurrata ma profondamente elegante. La prima si tinge di un azzurro pastello gentile, la seconda sceglie un giallo delicato dal sottotono vintage. La tomaia in nabuk premium è accostata a pannelli in pelle liscia per una texture ricca e sofisticata, mentre inserti in mesh su linguetta e caviglia migliorano traspirabilità e calzata.
Lo swoosh oversize resta fedele all’originale, quasi un tatuaggio d’identità: forte, deciso, iconico. Ma il vero legame col passato è sotto i piedi: la leggendaria suola waffle è ancora lì, in gomma ultraleggera, pronta a garantire trazione e comfort con il fascino inconfondibile delle origini.
Non servono effetti speciali
Le Astrograbber non hanno suole oversize né dettagli in carbonio. Non sono chunky, non sono trail, non sono knit. Non cercano di essere virali — sono solo una grande scarpa: pulita, funzionale, essenziale. Perfetta per chi sa riconoscere il valore della semplicità fatta bene.
Anche Jeremy Allen White, che di norma non si stacca mai dalle sue Cortez, ha ceduto al fascino rétro della Astrograbber. E se basta a lui, potrebbe bastare anche a te.