A cavallo tra anni Ottanta e Novanta Reebok puntava molto sulla tecnologia ERS (Energy Return System) che garantiva notevole ammortizzazione e soprattutto prometteva – come da nome – di restituire parte dell’energia prodotta dalla battuta del piede sul terreno. Anche se alla fine fu Nike ad averla vinta sul mercato grazie al sistema Air, l’ERS ebbe il suo momento di gloria, grazie soprattutto al running e al cross training. Le ERS Money sono invece tra le poche scarpe da basket graziate dalla tecnologia ERS, con la suola caratterizzata dai 4 “tunnel” ben visibili sotto il tallone. Ma quello che faceva davvero la differenza era il nome, chiaramente scritto sulla linguetta. Anche se qualcuno potrebbe considerarlo ironico, visto che in fondo le Money altro non erano che alternative economiche alle più costose Pump. E a proposito di soldi: la quotazione di un paio dead stock oggi si aggira sui 200 dollari all’incirca.