Oggi rendiamo omaggio a uno dei giocatori più “proletari” della Nba, Ben Wallace,che ha visto qualche giorno fa ritirare la sua maglia al Palace di Auburn Hills. Dopo non essere stato scelto al Draft del 1996, era stato addirittura tagliato da Reggio Calabria prima di iniziare il suo pellegrinaggio tra Washington e Orlando fino al 2000, quando è stato inserito nello scambio per Grant Hill. Proprio per la sua storia da underdog e il suo spirito “operaio”, è diventato presto beniamino del pubblico di Detroit. Entrando a far parte del quintetto delle meraviglie che raggiunse sei finali di conference consecutive dal 2003 al 2008, con il titolo del 2004 (annata in cui è arrivato Rasheed) e le Finali del 2005 perse solo a gara 7 contro i San Antonio Spurs. Noi, per restare in tema, ci ricordiamo il suo tentativo di signature shoe con il brand di Stephon Marbury, le Starbury “Big Ben’s”. Le scarpe purtroppo non ebbero un gran successo, indossate per due stagioni dall’atleta rimasero in gran parte sugli scaffali malgrado il prezzo estremamente accessibile.

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